Convegno - Le zone umide del Parco Nazionale del Circeo
Una visione d'insieme: dai valori ecologici alla funzione sociale,culturale ed economica.
Il Parco Nazionale del Circeo rappresenta la zona umida più vasta ed importante nel centro Italia. Oltre duemila ettari con ben quattro laghi e diversi stagni che arrivano a coprire il 23% circa dei novemila ettari totali protetti dal Parco. Si tratta di ciò che rimane dell'antica palude Pontina prosciugata negli anni Trenta del secolo scorso.
A pochi giorni dal 46° anniversario della Convenzione di Ramsar sulle zone umide di importanza internazionale firmata in Iran il 2 febbraio 1971 ed in occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide (World Wetlands Day), si celebra il trattato che ha reso le zone umide un sito protetto. Per far conoscere la bellezza e l'importanza delle proprie aree umide, l'Ente Parco del Circeo ha organizzato tra i mesi di Febbraio e Marzo visite guidate gratuite e un Convegno dal titolo "Le zone umide del Parco Nazionale del Circeo,una visione d'insieme: dai valori ecologici alla funzione sociale,culturale ed economica" che si è tenuto presso l'auditorium del Centro Visitatori del Parco Nazionale del Circeo, sabato 25 febbraio 2017 a partire dalle ore 9.
Dopo i saluti istituzionali di Antonio Luigi Quarto e Damiano Coletta, rispettivamente commissario straordinario del Comune di Sabaudia e Sindaco di Latina, è seguito l'intervento del Presidente dell'Ente Gaetano Benedetto, dal titolo "Il Parco, le zone Ramsar e il MaB". Alle 10 la Professoressa Nadia Breda, dell'Università di Firenze, è intervenuta sugli "Aspetti antropologici delle zone umide". Dopo una breve pausa è stata la volta dell'Architetto Diego Martino, della Direzione generale per la Protezione della Natura e del Mare del Ministero dell'Ambiente, su "Aree umide e il ruolo del Ministero dell'Ambiente". Il Dottor Paolo Gruppuso dell'Università di Aberdeen si è concentrato su "Le zone umide pontine: aspetti storici e culturali". Gli ultimi due interventi sono stati curati dal Dottor Adriano Bruni dell'Utcb di Fogliano su "Zone umide e avifauna tra tutela e valorizzazione" e dal Dottor Paolo Cassola, Direttore dell'Ente Parco Nazionale del Circeo, su "Proposte per il futuro. Zone umide e Piano del Parco".
Ad oggi sono 168 i paesi che hanno sottoscritto la Convenzione e sono stati designati 2.209 siti Ramsar. Le aree umide svolgono un'importante funzione ecologica per la regolazione del regime delle acque, del clima e come habitat per la flora e per la fauna. Sono tra i luoghi più ricchi di biodiversità, garantiscono abbondanti risorse di acqua e cibo e sono ambienti di grande bellezza, meta di molti appassionati di escursionismo e birdwatching; eppure sono tra gli ecosistemi più a rischio del pianeta. La pressione antropica e il riscaldamento globale infatti ne mettono sempre più in pericolo i delicati equilibri e nell'ultimo secolo oltre il 64% delle zone umide sono scomparse.
Tutti i laghi costieri di Fogliano, Monaci, Caprolare e Paola fanno parte della Convenzione di Ramsar dal 1978 e solo dopo sono entrati a far parte integrante del Parco Nazionale del Circeo. Le Zone Umide hanno un ruolo cruciale nella conservazione delle Acque Dolci, assorbono e rilasciano acqua depurata, mantengono la Falda Freatica e danno riparo e cibo alle 260 specie di uccelli acquatici che vivono nelle zone umide del Circeo.
Durante il Convegno sono state messe in evidenza le criticità, legate all'uso dei fitofarmaci in agricoltura ed è stato posto l'accento sulle possibilità di sviluppo economico basate su un turismo sostenibile ed una interazione tra il Parco e le attività agricole orientate al biologico.