Ente Parco del Circeo, bocciato Ricciardi la Lega vota contro
Il Carroccio in commissione vota con Pd e Fi. Si riparla di Hausman, ma il ministro insiste: "Non cambio nome"
( 17 Gennaio 2019 )Il Parco nazionale del Circeo è salito agli onori della ribalta nazionale, suo malgrado. Non per le sue bellezze o per i progetti di valorizzazione - come pure meriterebbe - ma per la nomina del nuovo presidente dell'Ente Parco che ha spaccato la maggioranza di Governo. Scaduto il mandato di Gaetano Benedetto e il ministro dell'Ambiente doveva indicare il nome del suo successore. Sembrava tutto deciso. Da settimane veniva data per certa la nomina di Antonio Ricciardi, generale di corpo d'Armata dei Carabinieri e capo dei carabinieri Forestali fino alla fine del 2018. Nessuno aveva obiettato alcunché. Invece ieri la proposta di nomina portata dal ministro Costa in commissione Ambiente al Senato è stata bocciata, con i senatori della Lega che hanno votato contro insieme a Forza Italia e Pd. E' finita 13 a 7.
La notizia è piovuta in terra pontina come un fulmine. La Lega ha insolitamente scelto il silenzio. Il sottosegretario Claudio Durigon e il parlamentare Francesco Zicchieri non hanno rilasciato dichiarazioni. Idem il consigliere regionale del carroccio, Angelo Tripodi. Non commentano il sindaco di Latina, Damiano Coletta, né quello di Sabaudia, Giada Gervasi. Il sindaco del Circeo, Giuseppe Schiboni (Forza Italia) ha chiesto di fare presto: «La nomina deve trovare a nostro avviso un immediata soluzione per continuare il buon lavoro svolto dall'uscente Gaetano Benedetto. Auspichiamo una soluzione immediata e soprattutto auspichiamo che la scelta venga analizzata attentamente non solo tra le persone con capacità ed esperienza, ma che siano anche profondi conoscitori delle aree del parco e delle esigenze dell'intera comunità».
Ma su questo il ministro Sergio Costa non sembra intenzionato né a fare marcia indietro, né a mediare. «Riproporrò il nome del generale Ricciardi - ha detto - convinto che la sintesi si possa trovare. Se ho sbagliato in qualche difetto di comunicazione intra-maggioranza ne faccio ammenda, ma l'importante è salvaguardare il territorio. Il generale Ricciardi è una persona di grandissimo spessore - ha spiegato Costa -, insignito della Benemerenza ambientale d'oro, l'over the top nella conoscenza della gestione ambientale. Ed essendo in pensione, è pure a costo zero. Sono persuaso che ci sia stato un incidente di comunicazione interna».
In realtà questo asse che si è creato in commissione - secondo alcuni - punterebbe a lanciare verso la presidenza l'ex assessore all'agricoltura della Giunta Zingaretti, Carlo Hausman. Ma il ministro Costa non sembra preoccupato. «Ho chiuso un accordo di maggioranza sulla linea politica delle nomine. Queste devono essere di alto profilo e non devono avere colore e appartenenza. Non voglio il consigliere comunale che non è stato eletto e bisogna trovargli il posto. La logica è alziamo il livello, i parchi sono il brand dell'Italia». E ha spiegato di avere anche «l'accordo scritto con il presidente della Regione Lazio». Cosa che Zingaretti non ha confermato e che rischia di aprire una polemica insidiosa all'interno del Pd laziale.
Paradossalmente il tempo gioca a favore del generale Ricciardi. Infatti se non arriverà la nomina del presidente, il 10 febbraio scatterà il commissariamento visto che ancora non è stato nominato un vicepresidente dell'Ente Parco. Già perché la nomina di Cerasoli era stata stoppata per una vicenda giudiziaria che però si è risolta a suo favore (assolto perché il fatto non sussiste) e dunque basterebbe una firma. Quella del ministro Costa. Ma è più facile immaginare che visto il curriculum di Ricciardi nessuno voglia farlo arrivare da commissario e dunque il Governo finirà per ricompattarsi sul suo nome.
Antonio Ricciardi