Razionalizzazione del monitoraggio delle cinque maggiori specie di Uccelli marini di interesse conservazionistico dei Parchi nazionali dell'area tirrenica
Il progetto in atto è tra le attività che il Parco Nazionale del Circeo ha messo in campo a favore della conservazione della biodiversità nell' Isola di Zannone. Studi nell'ultimo decennio infatti, hanno confermato che la salute e la vitalità delle colonie degli uccelli marini sono rilevanti indicatori della qualità ambientale dei sistemi costieri e dei mari.
Nelle isole tirreniche nidificano regolarmente 6 specie di uccelli marini, 5 di esse sono elencate nell'allegato I della Direttiva Uccelli: Marangone dal ciuffo, Berta minore, Berta maggiore, Gabbiano corso e Uccello delle tempeste. La sesta specie è il più comune e numeroso Gabbiano reale, che spesso rappresenta un elemento di impatto per le altre specie, e quindi diventa importante monitorare la consistenza delle colonie riproduttive anche di quest'ultima specie.
La conservazione delle specie marine è minacciata da vari fattori, tra cui i principali sono la competizione e la predazione da parte delle specie invasive aliene, l'intensa attività di pesca, che causa un eccessivo sfruttamento delle risorse (bycatch) e conseguente riduzione delle risorse trofiche disponibili, l'inquinamento dei mari, il disturbo turistico. Questa situazione richiede precisi e continui monitoraggi da cui rilevare le informazioni utili e comparabili con le diverse aree di nidificazione, che permettano una corretta gestione delle specie e dei loro areali riproduttivi.
"The Big Five" è sostenuto dal Ministero dell'Ambiente, e coinvolge oltre al Parco Nazionale del Circeo per l'Isola di Zannone, anche il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano (capofila), il Parco Nazionale dell'Arcipelago La Maddalena, ed il Parco Nazionale Isola dell'Asinara. I monitoraggi vengono condotti singolarmente dai vari Enti competenti.
Gli obiettivi che i vari parchi si sono posti riguardano vari argomenti, da quelli metodologici, a come identificare nuove tecniche di raccolta dei dati in modo che siano anche confrontabili. Mantenere aggiornati i dati sulla produttività annuale, sulle stime di popolazione, e la distribuzione locale di 5 specie nidificanti, il Marangone dal ciuffo, la Berta minore, la Berta maggiore, il Gabbiano corso e il Gabbiano reale. Un miglioramento della struttura base dei dati disponibili e la creazione di un software per archiviare tutte le informazioni e i dati rilevati per poterli consultare e confrontare. Programmare di "routine" azioni e monitoraggi utili alla gestione, ed infine la produzione di pubblicazioni di sintesi.
Tutte queste attività avranno il fine ultimo di mantenere aggiornate le conoscenze distributive e quantitative su specie chiave per la conservazione, oggetto di rendicontazione nel contesto di obblighi istituzionali ed al contempo utilizzate come indicatrici per direttive quali "Strategia Marina", nonché per le corrette strategie gestionali delle singole aree protette. L'armonizzazione delle tecniche operative inoltre è necessaria per il pieno utilizzo dei dati pregressi che allo stato attuale non sempre sono correttamente interpretabili. Le pubblicazioni finali consentiranno di offrire un supporto informativo altamente valorizzabile anche a livello didattico e di promozione, nonché di produrre un prontuario contenente una precisa calendarizzazione delle misure gestionali di opportuna introduzione.
Nell'isola di Zannone con la collaborazione del Gruppo Pontino Ricerche Ornitologiche le azioni delle attività che riguardano "The Big Five" sono iniziate nel 2015. Fin dal primo anno si è cercato quando è stato possibile di seguire il protocollo di ricerca per raggiungere gli obiettivi prefissati, e così sono stati compiuti i primi monitoraggi riguardanti le 5 specie "target". Sono state raccolte molte informazioni sulla distribuzione locale, realizzati il censimento dei nidi, fatte le prime stime di popolazione, raccolto dati sulla produttività annuale, ed anche sugli eventuali fattori limitanti.
Per questo sono state realizzate delle stazioni di ascolto notturno sia per la berta minore sia per la berta maggiore per localizzare le eventuali colonie. Sono state realizzate da terra delle stazioni di osservazione per localizzare i "raft" (gli assembramenti serali davanti alle colonie) e poi sono seguite le perlustrazioni per ricercare i nidi. La ricerca dei nidi si è resa necessaria per stimare la densità e per selezionare i nidi maggiormente idonei e utilizzabili a fine riproduzione per stimare il successo riproduttivo. È stata poi perlustrata più volte la costa sia con imbarcazione sia da terra per censire i marangoni dal ciuffo, per saggiare un eventuale insediamento del gabbiano corso (attività svolta anche sul promontorio del Circeo) e per censire il gabbiano reale. Le attività sono ancora in corso, così come è in corso nel 2018 l'installazione, in un tratto idoneo della costa, di una decina di nidi artificiali per la Berta minore, i quali consentiranno di monitorare la "salute" di questa specie senza recarsi nelle zone di scogliera poco accessibili in cui nidifica. La berta minore merita una particolare attenzione perché a causa della maggiore vulnerabilità dovuta alla presenza del Ratto nero, presente a Zannone fino a pochi anni fa, era una delle specie scomparse come nidificante. Dopo la eradicazione del ratto nero avvenuta tra il 2006 e il 2008, solo i monitoraggi del 2018 hanno permesso di accertare che la berta minore è di nuovo tornata a nidificare sull'isola.