Miglioramenti ambientali a favore dello stato di conservazione della lepre italica
La Lepre italica (
Lepus corsicanus) è specie endemica dell'Italia meridionale e della Sicilia, "minacciata" secondo i criteri dell'IUCN e classificata "vulnerabile" nella Red List dell'IUCN con trend "in declino". Essa risulta formalmente protetta in Italia per effetto della legge n. 157/92. Importanti popolazioni di lepre italica sono presenti in parchi nazionali come il Circeo, dove risulta in grave pericolo di scomparsa dato il ridotto numero di esemplari costituenti la popolazione ivi localizzata. Per tale motivo si è implementato il progetto di sistema per lo studio delle sue attuali condizioni e per la sua tutela.
Queste le azioni individuate:
- esigenze di riconnessione del flusso genico
- mantenimento del mosaico ambientale
- competizione con le popolazioni simpatriche di lepre europea.
Nel Parco del Circeo e in particolare all'interno della Foresta Demaniale sono state condotte a partire dal 2013:
- attività di monitoraggio finalizzato per accertare lo stato della popolazione di questo lagomorfo nonché la composizione della dieta alimentare. Tali monitoraggi sono stati realizzati con diverse metodiche quali lo spot light census, il fototrappolaggio, nonché attraverso il campionamento di pellet fecali usati per l'analisi genetica condotta dall'ISPRA e - per l'aspetto riguardante la dieta - dall'IGF in collaborazione con l'Università di Napoli;
- un intervento di miglioramento dell'habitat attraverso l'apertura di piccole "chiarie" nella foresta, ossia delle radure dove non ci sono né alberi né grossi arbusti, proprio per permettere di ricreare l'ambiente ideale per la sopravvivenza della Lepre italica e che all'interno della Selva di Circe sono scarsi.
Quest'intervento di carattere sperimentale è stato progettato per realizzare un diradamento del piano dominante di alcune piccole porzioni di pineta site in tre aree dislocate in diverse parti della foresta demaniale, in modo da eliminare i pini ormai maturi e deperienti al fine anche di favorire la rinaturalizzazione del bosco con le specie autoctone caratteristiche del querceto planiziale. Proprio per il suo carattere sperimentale durante l'esecuzione degli interventi si è deciso di trattare in maniera diversa le tre aree creando tre gradi di apertura, ovverosia una ampia (realizzando un taglio completo); una parziale (realizzando circa ilo 50% del taglio) e una minima (realizzando solo 1/3 del taglio). Queste aree vengono monitorate al fine di verificare la loro frequentazione da parte della lepre.
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Lepre italica
(foto di Mario Fortebraccio)

(foto di Archivio Ente Parco Nazionale del Circeo)