Cardarelli: "La musica è pura energia"
Sabaudia, il direttore artistio parla de "I suoni del lago"
( 20 Agosto 2018 )“Una quinta naturale incastonata tra razionalismo e natura sospesa tra lago e mare, il nostro ‘Auditorium’ sotto le stelle”. Così il maestro Piero Cardarelli ha descritto quell’atmosfera unica che anche quest’anno ha caratterizzato “I suoni del lago… oltre il giardino” molto più che una cornice per i musicisti che nelle serate si sono alternati al belvedere di Sabaudia. Circa 6mila presenze complessive per la rassegna organizzata in collaborazione con la Pro Loco di Sabaudia, presieduta da Gennaro Di Leva e con il patrocinio del Comune di Sabaudia e del Parco Nazionale del Circeo, un evento che cresce ogni anno perché sempre più persone si avvicinano alla musica e magari a generi che troppo spesso ed erroneamente vengono considerati per pochi.
“Il livello dei musicisti - spiega il direttore artistico Piero Cardarelli – è molto alto sin dalla prima edizione, quello che cambia è, in positivo, il numero degli spettatori che è in crescita. Questo vuol dire che la musica si riconferma essere un veicolo potente di comunicazione in grado di fare apprezzare al pubblico linguaggi diversi e noi abbiamo evidentemente trovato il modo giusto di parlare alle persone che ogni anno affollano il Belvedere”. Una grande emozione a cui si aggiungono finalità importanti.
Musica come linguaggio e musica come pura energia.
“Lo scorso anno la Ibms design nostro main partner ci ha costruito ‘Eolia la pianta dei suoni’ un’arpa eolica, un oggetto di design e di grande bellezza che sfrutta l’energia del vento per produrre suoni. Da qui l’idea di rinnovare in energia. Applicazioni come postazioni di bike sharing, colonnine ticket parcheggi, arredo urbano utile per la comunità in un futuro sostenibile della nostra città. Con questa idea un po’ visionaria stiamo partecipando a un bando regionale sulla nascita di start up innovative, siamo arrivati alla fase finale su oltre 3000 progetti presentati. Dal prossimo anno inoltre, avremo anche un open lab sulla archiviazione sonora di tutta la produzione dei suoni del lago che non si ferma solo alla settimana sotto il ferragosto ma continua tutto l’anno con la destagionalizzazione”.
Una dimensione musicale che si fonde con la natura e poi la ricerca dei suoni che si hanno dentro.
“Il suono è la parte fondamentale della musica – conclude Cardarelli –, il suono è dentro ogni musicista, dentro ognuno di noi. Su questo vorrei raccontare un aneddoto. Prima dell’ultima serata, nel pomeriggio eravamo a casa mia con i musicisti per fare le prove. Un giovane batterista, Alessandro Paternesi, ha iniziato a suonare la batteria giocattolo di mio figlio e… è uscito un suono, il suo suono, quello che aveva dentro, persino da una batteria giocattolo”.
E forse questo legame forte con la natura e con i suoni è ancora più evidente e sentito, dagli stessi musicisti che salgono sul palco dei Suoni del Lago ed è per questo che il rapporto con il pubblico è diretto e spontaneo, proprio come se il belvedere fosse un piccolo club fatto di alberi, luna e acqua.
Piero Cardarelli