Il caso dei parcheggi finisce in Procura
Sabaudia, la maggioranza nega la commissione d’inchiesta. La Sis: «In corso iniziative di terzi che pregiudicano il servizio»
( 25 Luglio 2018 )Non ci sarà nessuna commissione d’inchiesta sulla gestione del servizio dei parcheggi a pagamento a Sabaudia. E il caso è chiuso.
A dirlo è il consigliere di maggioranza Francesca Marino, che durante il Consiglio comunale di martedì sera si è fatta portavoce di una serie di questioni pregiudiziali in merito alla richiesta avanzata dall’opposizione di eseguire dei controlli approfonditi sulle modifiche apportate lo scorso anno al tariffario.
Nella lunga lista di “questioni pregiudiziali”, il consigliere Marino fa però una digressione che, di fatto, rende bene l’idea dell’aria tesa tra maggioranza e opposizione. La Sis, società che gestisce il servizio dei parcheggi a pagamento a Sabaudia, ha inviato una nota al Comune in cui informa come siano state «rilevate iniziative in corso, da parte di terzi, finalizzate a pregiudicare l’andamento della concessione del servizio». E l’amministrazione ha immediatamente inviato la nota in questione alla Procura della Repubblica, per fare chiarezza sulla vicenda.
A rispondere su questo punto è Aldo Secci, consigliere di opposizione e primo firmatario della richiesta di una commissione d’inchiesta. Per il consigliere la Sis avrebbe voluto lanciare un messaggio «velatamente minatoria» per far desistere l’opposizione a controllare.
La vicenda è stata poi affrontata dal punto di vista tecnico, ossia nelle sue “questioni pregiudiziali”. Di base, la richiesta di commissione proviene da alcuni dubbi paventati dall’opposizione in merito alle modifiche apportate al contratto di affidamento il 1 giugno del 2017, ritenute illegittime perché così facendo è stata violata la par condicio tra i concorrenti. E quindi serve una verifica. Inoltre, l’opposizione contesta all’amministrazione di aver modificato le tariffe a base di gara; di aver indebitamente deliberato l’integrazione di diversi abbonamenti non previsti nel capitolato; introdotto l’obbligo ai cittadini di presentare un’autocertificazione al ruolo della Tari per ottenere gli abbonamenti. A questo si aggiunge una nota, del 25 giugno 2018, con cui il consigliere di opposizione Di Capua ha sottolineato delle divergenze tra quanto la società ha offerto nel capitolato e quanto invece viene realmente offerto.
La risposta del consigliere Marino è molto semplice. In primo luogo, ogni seduta di Giunta in merito all’affidamento è stata già oggetto di esame in Consiglio comunale (lo scorso 15 giugno). Poi, prima di chiedere una commissione d’inchiesta, bisognerebbe lavorare nelle commissioni permanenti.
Perché allora - chiede Marino - lo scorso 10 luglio i consiglieri di opposizione si sono astenuti durante la Commissione permanente sui parcheggi e oggi chiedono la commissione d’inchiesta?
Insomma, per la maggioranza è una richiesta inammissibile. Ma la negazione della compagine di governo ha lasciato l’opposizione di sasso: l’obiettivo - dicono i consiglieri - era solo quello di fare chiarezza. «Così alimentate solo i nostri dubbi».
Il caso dei parcheggi finisce in Procura