Direttiva Bolkestein, i dubbi dei balneari
Presentata una bozza di un disciplinare per l’uso degli arenili
( 31 Dicembre 2017 )Sono diversi gli interrogativi che preoccupano i balneari ed è per questo che in molti hanno deciso di avviare adesso un confronto con le istituzioni onde evitare di farsi trovare impreparati. Davanti a cosa? Prima di tutto rispetto la ormai fin troppo nota direttiva Bolkestein. Nei giorni scorsi si sono svolti due incontri importanti, uno in Comune durante il quale una rappresentanza di balneari si è confrontata con il sindaco e gli assessori competenti e l’altro tra operatori insieme al deputato pontino Federico Fauttilli e ai rappresentanti del Sib. I piani su cui lavorare sono molti perché oltre all’incombenza della Bolkestein c’è anche il regolamento regionale numero 19 del 16 agosto 2016 (Disciplina delle diverse tipologie di utilizzazione delle aree demaniali marittime per finalità turistico ricreative) che il Comune di Sabaudia, come tutti gli altri nel Lazio è chiamato a recepire. Nel corso dell’incontro tenutosi con sindaco e assessori, i balneari hanno a riguardo presentato la bozza di un disciplinare di gestione e utilizzo del demanio marittimo che, sulla scorta di quanto indicato dalla Regione viene riadattato alle realtà locali che ad esempio, a differenza di altre nel Lazio devono tenere conto del Parco e presumibilmente anche del Piano che prevede una sua regolamentazione del territorio con diversi progetti per la tutela ed allo stesso tempo lo sviluppo del lungomare. Tutto comunque va in un’unica direzione, arrivare preparati al 2020, anno in cui non sarà più possibile sottrarsi alla direttiva europea. Come? I balneari hanno portato come esempio alcuni comuni virtuosi della Toscana che, tenendo conto della loro normativa regionale e della stessa Bolkestein hanno realizzato dei regolamenti per assegnare dei punteggi agli operatori. Punteggi che avranno un peso quando le concessioni andranno a bando. Fornire servizi compatibili con l’ambiente, avviare interventi per tutelare l’habitat circostante possono fare punteggio. Sul piatto della bilancia anche gli investimenti fatti nel tempo considerando che molte attività storiche sono a conduzione familiare. Ma i balneari sono stati chiari. Per avviare un discorso di questo tipo è necessario maggiore dialogo tra Parco e Comune e non si esclude che presto gli operatori presentino la proposta per avviare un nuovo tavolo tecnico.
Direttiva Bolkestein, i dubbi dei balneari