Sviluppo sostenibile e qualità. L’anguria pontina verso l’Igp
L’indicazione geografica protetta potrebbe aprire anche nuovi spiragli sui mercati
( 11 Agosto 2018 )Un quarto delle angurie prodotte in Italia “nasce” nell’agro pontino. Clima favorevole, particolare conformazione del terreno e anche una certa specializzazione da parte degli agricoltori consentono di portare in tavola dei prodotti unici, per i quali ora, per cercare di coniugare ancor più qualità e sviluppo sostenibile, potrebbe arrivare il riconoscimento dell’Igp, l’indicazione geografica protetta.
È questa l’idea portata avanti da diversi produttori locali che operano tra Sabaudia, San Felice Circeo, Pontinia, ma anche Terracina, Latina, Sezze, Priverno, Aprilia e Cisterna di Latina. Si tratta di un’iniziativa che risponde a quella che è la domanda del mercato, ormai da qualche tempo interessato soprattutto alla qualità dei prodotti da acquistare. Si è infatti registrato uno sviluppo notevole dei mercati a chilometro zero e della classificazione dei prodotti con denominazioni d’origine per certificare la provenienza degli stessi.
Questo discorso ora lo si vuole applicare anche all’anguria pontina, caratterizzata da un sapore particolarmente dolce e da ottime caratteristiche nutrizionali. Ma perché pensare all’indicazione geografica protetta? Innanzitutto per rafforzare il legame che esiste fra prodotti e territorio. «In un periodo in cui il consumatore pone sempre più attenzione alla qualità, riteniamo opportuno mettere in luce il nostro prodotto con la denominazione Igp, da sempre sinonimo di gusto, genuinità e sicurezza. La sfida - spiegano i produttori locali che hanno avanzato la proposta - è innanzitutto includere nel novero delle Igp conosciute anche l’anguria pontina, andando quindi ad aumentare il numero degli estimatori di questo prodotto». Ma non ci sono soltanto riflessi in termini di mercato e dunque di guadagni per gli agricoltori. La registrazione dell’indicazione geografica protetta, infatti, segue leggi e regolamenti ben chiari, prendendo in considerazione l’impatto ambientale e le specifiche devono includere i requisiti per evitare un eccessivo sfruttamento delle risorse naturale. E si tratta di un tema particolarmente importante in un’area come quella del Parco nazionale del Circeo, anche per evitare un incontrollato emungimento di risorse idriche.
Un’immagine dell’anguria pontina