Promozione, il ministero in campo
Siglato l’accordo tra il Parco e il Mibact: è il primo in Italia. L’obiettivo è quello di valorizzare i beni storici e naturalistici
( 26 Aprile 2018 )È stata raggiunta un’intesa fra il Parco nazionale del Circeo e il ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact) e al centro del programma c’è la valorizzazione del patrimonio storico, naturalistico e culturale. A siglare l’accordo, il direttore del Parco Paolo Cassola e il direttore generale Educazione e Ricerca del Mibact Francesco Scoppola.
«L’accordo, per le sue caratteristiche senza precedenti nel panorama nazionale, - spiegano dal Parco - nasce dalla volontà di attivare un’azione di forte collaborazione tra le amministrazioni interessate al fine di istituire e regolamentare le attività di studio, ricerca e formazione nell'ambito dei beni e delle attività culturali. Un'intesa che punta allo sviluppo di attività sinergiche nei diversi ambiti di comune interesse, tra cui le attività tese alla promozione dello sviluppo alla cultura del patrimonio culturale nonché alla formazione di personale specializzato e qualificato nel settore dei beni culturali. Per favorire anche l'interdisciplinarietà dei settori naturalistico e storico-archeologico. Le attività comuni mireranno inoltre, per quanto possibile, a favorire il collegamento tra educazione, ricerca, studio e lavoro nel rispetto dei principi fondamentali della Costituzione italiana».
Al centro di questo impegno sinergico, si diceva, il patrimonio presente sul territorio. Non solo quello naturalistico, ma anche quello storico e archeologico. Il Parco, infatti, comprende 14 siti archeologici ed emergenze architettoniche relativi a epoche differenti: partiamo dal Paleolitico per arrivare all'età romana, al dominio dei Caetani e all'architettura razionalista delle città di Fondazione.
Un contesto unico, insomma, anche nell’ottica di uno sviluppo dell’economia locale e della promozione. Ed è proprio su questo fronte che Parco e ministero lavoreranno insieme remando nella stessa direzione. Si tratta infatti anche di un’opportunità per promuovere la tanto decantata destagionalizzazione, per la quale si potrebbero sfruttare le infinite risorse presenti sul territorio, fin troppo spesso finite nel dimenticatoio.
Il direttore Paolo Cassola