«Un bene da recuperare», l’appello di Ialongo
Il geologo: «Occorre un urgente intervento di consolidamento e di restauro del tratto dissestato»
( 05 Aprile 2018 )Occorre recuperare, e in fretta, il muro romano a protezione del canale di foce del lago di Sabaudia. A lanciare l’appello è Nello Ialongo, geologo ed ex sindaco della città, che parla di «progressivo stato di disfacimento». «La prematura scomparsa del Sovrintendente Archeologico di Latina, Frosinone e Rieti, Saverio Urcioli - scrive - è stata una grossa perdita nel mondo storico-culturale del Lazio. Nel nostro territorio Urcioli era impegnato a portare a giorno nuovi reperti della Villa di Domiziano e avrebbe aperto ben presto i cantieri di scavo».
Il geologo ricorda la demolizione, nel 2003, del “ponte della memoria”. Una chiusa costruita nel 1700, la quale. durante le mareggiate. attenuava la violenza delle onde che percorrevano gran parte del canale augusteo. Da allora, secondo il tecnico, si sono verificati alla base delle sponde intensi processi erosivi. «Il tratto dell’antica opera muraria, che era visibile dal ponte sulla strada lungomare, è completamente scomparso al di sotto della sabbia che franando ha trasportato in basso i cespugli di ginepro, fortunatamente sopravvissuti». Nel corso di un convegno al Parco, «Urcioli mi assicurò che avrebbe effettuato un sopralluogo per prendere adeguati provvedimenti. Certamente occorre un urgentissimo intervento di consolidamento e di restauro del tratto di muraglione dissestato prima che scompaia ogni traccia dello stesso. L’Ente Parco si dovrà attivare presso la competente Sovrintendenza affinché il sito archeologico, che per importanza storica è inferiore soltanto alla Villa imperiale, sia riportato al suo antico splendore».
Un’immagine dell’opus reticulatum